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    10 risposte sull’overbooking alberghiero

    Non solo a Barcellona l’overbooking è entrato nella prassi del settore alberghiero, ma le sue caratteristiche non sono ancora del tutto note. Se lo conosci lo eviti? Probabilmente no, non basta conoscerlo per evitarlo… Se lo conosci non ti uccide? Probabilmente sì, se lo conosci, non solo non ti uccide, ma magari ci guadagni pure qualcosa.

    1. Che cos’è l’overbooking?
    Capita quando un albergo ha venduto più camere di quante dispone ed è obbligato a muovere a un’altra struttura (tecnicamente si dice riproteggere, desviar in spagnolo) i clienti che non è in grado di alloggiare. Io distinguerei tra un overbooking volontario, tipico degli alberghi più moderni che vendono in eccesso per coprire il rischio delle cancellazioni, e un overbooking involontario proprio di alberghi che non sono in grado di controllare i loro canali di vendita e un bel giorno si trovano con l’hotel pieno senza nemmeno accorgersene.

    2. Quando capita, gli alberghi ammettono aver venduto più camere di quante dispongono?
    No, mai. Corto circuiti, allagamenti, incendi, sono le scuse più comuni.

    3. Cosa dice la legge?
    In linea di massima, le normative nazionali (quando esistono) prescrivono che in casi di questo tipo l’albergatore è tenuto a offrire una sistemazione in un albergo della stessa categoria o superiore, pagando eventuali differenze di prezzo. Dunque l’overbooking è, se si rispettano queste condizioni, del tutto lecito. La legislazione spagnola non contempla che l’hotel alternativo debba essere ubicato in prossimità della struttura overbooked, ma nella pratica si cerca di rispettare la localizzazione scelta dal cliente. È prassi comune anche pagare l’eventuale corsa in taxi al cliente desviado.

    4. Si può esigere una compensazione?
    In teoria solo se, di fronte al tribunale competente, si è in grado di dimostrare di aver subito un danno grave in seguito alla riprotezione… Nella pratica, se si conducono bene le trattative con l’albergo prenotato, si può ottenere qualche beneficio, come per esempio farsi pagare qualche extra nel nuovo hotel: la colazione, se la nostra prenotazione era in base a room only. Gli inglesi sono dei maestri nell’ottenere compensations.

    5. Di quali strumenti di pressione dispongo?
    Una volta che non ci si fa troppe illusioni sull’esito finale della negoziazione, tanto vale approfittare tutte le cartuccie: insistere, rallentare il più possibile il processo di check-in degli altri clienti, minacciare di chiamare la polizia, fare una bella sceneggiata (“perché proprio a meeee??”) ma soprattutto richiedere i moduli per sporgere un reclamo all’organismo competente (hojas de reclamación). Benchè un reclamo non abbia la benchè minima possibilità di successo, non sono pochi gli alberghi che hanno paura di un’eventuale ispezione e che, onde evitarla, trovano improvvisamente una camera libera.

    6. Cambia qualcosa tra un’agenzia on-line e un’agenzia tradizionale?
    Sostanzialmente no. Ci sono alberghi che preferiscono muovere i clienti che provengono dalle agenzie tradizionali perché queste possono stabilire un contatto con il cliente un paio di giorni prima del suo arrivo e informarlo del cambio, ma anche e soprattutto perché hanno paura dei commenti negativi sui siti Internet. Altri alberghi invece adottano la soluzione opposta per semplicità, perché se il cliente che ha prenotato su Internet paga direttamente il suo conto nel secondo albergo, non sarà necessaria nessuna transazione economica tra le due strutture.
    Nemmeno prenotare direttamente sul sito dell’hotel rappresenta una garanzia assoluta: di fatto non c’è nessun intermediario che possa tutelare il cliente.

    7. Influisce l’orario di arrivo?
    Poco o niente. Questa è la principale differenza con l’overbooking aereo. Sono altri i criteri che influiscono: il più importante è il numero di notti prenotate. L’hotel preferisce disfarsi dei pernottamenti più brevi.

    8. Quando è più probabile?
    Parlando di Barcellona: nei weekend primaverili e autunnali, durante i grandi eventi, tipo Gran Premio di Formula 1 e in genere con le prenotazioni di una sola notte o due. Beninteso: di solito il destinatario di riprotezione è il turista, raramente un albergo muove un cliente in viaggio d’affari.

    9. Tutti gli alberghi fanno overbooking?
    Tutti indistintamente. Gli alberghi piccoli e/o indipendenti fanno meno overbooking volontario ma più involontario. Alcune catene alberghiere abusano di questo strumento per ridistribuire le prenotazioni sui loro alberghi meno richiesti. Nomi non ne faccio: sarebbe triste iniziare questo blog con una querela 🙂

    10. Cosa posso fare per evitare l’overbooking?
    È buona norma dare un’occhiata ai commenti degli altri clienti, nei siti specializzati, prima di prenotare. Se trovate un commento del tipo: “non ho dormito nell’hotel XY perché mi hanno detto che non funzionava il riscaldamento”, sapete subito cosa significa. Se ce lo si può permettere, prenotare una camera superiore è garanzia di essere trattati con i guanti bianchi.
    Non è infine una cattiva idea quella dello stabilire un dialogo con l’albergo, per esempio facendosi riconfermare la prenotazione fatta in un qualche sito o chiedendo qualche informazione pratica. Se ti conoscono, forse, avranno pietà di te!

    Posted by roberto in hotel stories . Comments: 5

    Comments

    Comment from daniel
    Time: November 27, 2007, 1:31 pm

    ciao,
    ho trovato per caso il tuo blog e ti faccio i complimenti…
    volevo chiederti un’informazione:io ho 25 anni,sono laureato in lingue e ho studiato catalano alla universitat autonoma de barcelona durante il mio erasmus…naturalmente parlo correttamente castellano….
    ho visto che tu lavori nel settore tuistico,sai se ci sono concrete possibilita’ di lavoro per uno che ha la mia qualifica??
    grazie!!!
    🙂

    Comment from roberto
    Time: November 30, 2007, 1:59 pm

    ciao daniel

    trovare lavoro a barcellona è relativamente facile se non hai grandi problemi a iniziare dal basso. se cerchi un lavoro più qualificato (non call center per intenderci) è probabilmente più difficile rispetto all’italia. tieni presente che qua i neolaureati hanno 22 anni e solitamente un bagaglio di esperienze lavorative tipo stage più ampio di quello di un italiano.

    il mondo del turismo funziona così, ma è un settore dinamico e puoi crescere in fretta. pensa che tipo di lavoro può piacerti e cerca di arrivarci gradualmente.

    e se poi parli uno spagnolo corretto e senza italianate una dopo l’altra, meglio ancora!

    mandami una mail personale se hai bisogno di qualche informazione più pratica.

    ciao ciao
    r.

    Comment from daniel
    Time: December 1, 2007, 2:38 am

    ti ringrazio…
    come faccio a mandarti una mail personale??

    Comment from roberto
    Time: December 1, 2007, 6:37 pm

    ciao daniel
    il mio indirizzo email è roberto chiocciola unitalianoabarcellona.com
    ciao ciao

    Comment from daniela
    Time: April 28, 2008, 8:20 am

    COmplimenti davvero!!!anche io sono laureata in lingue e parlo uno spagnolo cfluentissimo, certo lavoro a messina,la mia città, quindi lo uso pochino,per questo ti faccio i miei complimenti,ci vuole coraggio per abbanfonare tutto e andarsene in un altro stato

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