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    Un’odissea in treno appena sfiorata

    Foto tratta da El Periodico: viaggiatori provenienti da Valencia aspettano un autobus a Tarragona per raggiungere BarcellonaOttobre2007: la rete ferroviaria barcellonese è sull’orlo del collasso. Se venite in aereo lasciate perdere il treno per andare in centro. Meglio il taxi o l’autobus. In realtà non è una questione di gusti: almeno fino a settimana prossima i treni da e per l’aeroporto sono sospesi, colpa dell’ennesimo imprevisto nella costruzione del treno AVE, alta velocità (davvero alta, altro che Pendolino) tra Madrid e Barcellona. Renfe, le FFSS spagnole, è una delle pochissime aziende statali spagnole, interamente controllata dal governo centrale, che operi in Catalunya.

    A me tocca andare a Valencia, per lavoro. Il treno dovrebbe partire alle 20:30 ma un’ora prima sono già a Sants Estaciò, pronto al peggio.

    L’arrivo in stazione conferma i presagi più pessimistici. Diversi giovani con la spilla di Renfe, vestiti di giallo fosforescente e dall’aria smarrita, hanno la funzione di informare i viaggiatori sul loro destino imminente. Due ragazze, probabilmente brasiliane, parlano uno spagnolo talmente approssimativo che scoraggia anche le persone più irritate dal prendersela con loro. Spediscono tutti in Plaza Espanya, da dove partono i bus navetta per l’aeroporto o per altre stazioni ferroviarie.

    La radio a pranzo parlava di code chilometriche per salire sugli autobus. E poi, di due ore di tempo per percorrere la ventina di chilometri tra Barcellona e Gavá. La reazione dei pochi viaggiatori che non sono andati direttamente in Plaza Espanya è di sconforto assoluto.

    C’è però un numero ridottissimo di treni che svolgono regolarmente il loro servizio. Uno di loro è il mio. Botta di culo in piena regola. La ragazza brasiliana che me lo comunica è raggiante. Nel frattempo dall’altoparlante arrivano strani messaggi del tipo “l’autobus (sic) con i passeggeri provenienti da Madrid ha concluso la sua corsa in Piazza Joan Bzbzzz”. Provo a tendere l’orecchio ma davvero non capisco dove li abbiano mollati sti poveri disgraziati.

    Mi dirigo verso la zona del preimbarco. Qui almeno quattro ferrovieri mi chiedono a turno dove sono diretto e si prodigano nel rassicurarmi. No se preocupe señor, su tren viaja con regularidad. Señor?? Bastano un abito e un biglietto su un treno Euromed per sembrare un tipo importante. Passo il controllo del bagaglio con la macchina dei raggi x spenta e mi siedo su un banco a osservare la stazione, la sua atmosfera surreale (o surrealista, come direbbero qua).

    Ci sono talmente tanti ferrovieri e ferroviere inattivi che appena appare qualche viaggiatore con un biglietto per il treno delle 20:00 a Vigo-A Coruña, uno zelante addetto lo accompagna personalmente non si sa bene dove, in direzione opposta alle normali corsie. Non posso fare a meno di immaginare un furgoncino pieno zeppo di galiziani pronto ad attraversare con i finestrini abbassati l’intera penisola.

    I viaggiatori, quelli che non sono a fare la sardina in qualche bus navetta fermo in coda in autostrada, sono proprio pochi. Sants ha un aspetto malinconico. Salvando le distanze, mi ricorda la stazione di Sarajevo dopo la guerra. Una costruzione imponente dalla quale partiva un treno al giorno. Chissà come finirà questa storia. Quando sarà pronto il famigerato AVE? La data prevista del 21 dicembre è ormai una chimera. E una volta completata l’opera, Renfe comincerà a investire un po’ di soldi nella rete metropolitana della città? Non ci vuole molto a prevedere che questa questione sarà sempre più importante nella vita politica catalana.

    Posted by roberto in cose mie, cose utili, ultime notizie . Comments: 2

    Comments

    Comment from giovanni
    Time: October 28, 2007, 11:10 am

    Ieri notte non ho poi resistito e mi sono spiluccato un po’ il sito. Primo cosa che mi viene in mente e’ che sei troppo magro per sapere tutte queste cose, devi avere dei consulenti di forchetta! 🙂 Ok cancellami. balu’ gioede’!! ciao

    Comment from roberto
    Time: October 28, 2007, 4:37 pm

    primo: sono un falso magro. secondo: non cancello nessun post, insulti compresi. terzo: gioedè pöl mia, sere mia a barceluna. an sa et.
    r.

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