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    Tra guiris e gypmeisters: intervista a Andrew Minh

    Lascio lo Scarabeo in Plaça Catalunya. Las ocho de la tarde ma fa ancora caldo. Appuntamento in Portal del Angel, invaso dai turisti. Molta pelle abbronzata all’aria.

    Mentre aspetto, mi soffermo proprio sui turisti. È vero che sono di ogni età e provenienza, ma ci sono alcuni che si notano di più. Sono alti e biondi e sono denominati, a loro insaputa, guiris. C’è un bell’articolo, su Barcelona Reporter, dove si spiega il significato di questa parola. L’autore del pezzo, un americano che abita a Barcellona da sette anni, sarà il primo intervistato di unitalianoabarcellona.com.

    Andrew Minh è il creatore di un personaggio singolare e tremendamente pulp: investigatore privato Larry Kovaks, il “primo detective guiri di Barcelona” le cui storie truculente sono su Internet e scaricabili da chiunque. Andrew ha un blog, chiamato Guirilandia, nel quale sviscera la condizione guiri, come nessun altro ha fatto prima d’ora. Ha poi un sito personale che è una specie di compendio alla sua iperattività: scrive fiction, collabora con riviste, dirige cortometraggi e ha molti progetti in cantiere. Si guadagna da vivere come copywriter in una nota società produttrice di film e riviste porno. Non ha l’aspetto del guiri, ben piazzato ma di media altezza, ha i capelli nerissimi.
    Il sito di Kovaks, il primo investigatore guiri di Barcellona
    Prima tappa, ci dirigiamo alla Casa de Andalucia. Stavano per chiudere, ma per gente come noi (??!!) fanno un’eccezione. Ci servono due cañas (birre piccole) al modico prezzo di 1 euro ciascuna . Andrew mi racconta che è figlio di un ex seminarista vietnamita sposato con una discendente di italiani. Parliamo del rapporto tra Madrid e Barcellona e finalmente entriamo nel vivo:

    Roberto. Cos’è che ti piace di meno della Spagna?
    Andrew. Senz’altro il provincialismo. Davvero non lo capisco. Negli Stati Uniti è inconcepibile.
    Magari è solo perché siete una nazione giovane. Anche in Italia i rapporti tra diverse città e regioni non sono proprio il massimo…
    Lo so [ride]. Un’altra cosa che detesto è l’enchufismo.
    Pardon?
    Sì, il trovare lavoro per conoscenze, parentele, ecc anzichè per quello che vali. [enchufe in spagnolo significa raccomandazione].
    Ah, sì, come da noi. A proposito dell’Italia, in un post descrivi l’italiano come un macho ibérico leggermente più fashion. Confermi?
    Yes, more fashion but not more stylish.
    Allora esiste qualche differenza tra italiani e spagnoli per voi americani! Pensavo tutto andasse sulla stessa barca.
    No, anche se è vero che l’americano medio ignora molte cose dell’Europa.
    Non credi che la rappresentazione che fai di Barcellona, nei racconti di Kovacs, tenda a confermare le idee che hanno molti americani di quanto sta fuori dal loro paese?
    Do you mean am I perpetuating stereotypes?
    No, cioè sì, insomma…
    Ma ciò che io racconto è la fucking truth, e basta. I turisti arrivano a Barcellona con le loro guide che parlano di Dalì e Gaudì e nessuno ha detto loro che c’è un altro mondo sotterraneo nel quale probabilmente si imbatteranno. Quello dei gypmeisters [truffatori, ladruncoli, criminali da strada insomma] che vedi in azione nelle Ramblas o nei quartieri del centro.
    Secondo me lo sanno fin troppo bene che esiste questo mondo. Barcellona, in fin dei conti, è una città abbastanza sicura.
    Io ho vissuto quattro anni dietro alla Cattedrale e ho visto almeno uno scippo al giorno. Le vittime dei gypmeister erano giovani e vecchi, uomini e donne, chiunque. Questa è la realtà. Probabilmente Barcellona non è più pericolosa di Roma o di altre città importanti, ma c’è un sottobosco che vive dei furti e che io racconto nelle mie storie.
    Un approccio molto realista.
    No, in realtà ciò che più mi interessa quando scrivo è l’ironia. Kovacs per esempio è un personaggio grottesco, estremo, esagerato, ma la gente come lui esiste. Eccome.
    La vittima per definizione del gypmeister è il guiri.
    Esattamente. Lo cerca, lo sente. È facile riconoscere il gypmeister da come studia la sua preda. Dove ci sono molti guiris, ci sono gypmeisters.
    Ma il guiri, in pochissime parole, come lo definiresti?
    Secondo la gente di Barcellona è uno que no se entera de nada [che non capisce niente]. Non parla la lingua, non conosce la cultura, ha il portafogli pieno, gli piace visitare il Poble Espanyol ed è contento così. Io penso che sotto sotto il suo modo di essere più che repulsione suscita una certa invidia nei catalani.
    L’italiano è guiri?
    Non è mai stato considerato come tale ma io direi che ultimamente sì, può essere inserito nella categoria.

    I gusti letterari di Andrew Minh, clicca per ingrandireNel frattempo ci siamo spostati nell’Hogar Extremeño, dove mangiamo pinchos morunos, chocos e patatas bravas e beviamo una certa quantità di birre. Ad un certo punto la conversazione si sposta sui libri e sulle reciproche esperienze, un po’ tragicomiche, in campo lavorativo. Capisco perché Andrew è uno scrittore prolifico. Prima di conoscerlo non immaginavo che fare il parcheggiatore di automobili fosse un lavoro stimolante. Ne’ pensavo che per tenere il blog di una pornostar ti pagassero, e anche bene.

    Ci salutiamo in Plaça Catalunya, dove il mio motorino è ormai uno dei pochi rimasti, passata la mezzanotte. Un vecchio Scarabeo, che non interessa ai gypmeisters.

    Posted by roberto in interviste possibili . Comments: none

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