Qualche tempo fa ho passato il link del blog a una ragazza che aveva appena prenotato in uno degli alberghi per cui lavoro. Stava preparando il suo viaggio a Barcellona e mi fa: “Carino il sito, ma mancano informazioni sullo shopping”. Ovviamente sono caduto giù dalla pianta, come si suol o si soleva dire. La mia ignoranza in materia è assoluta.
Conscio dei miei limiti, ho fatto un’intervista (telefonica) a Emanuela, al suo ritorno in Italia. Lei si era preparata benissimo, con tanto di link! Ecco cosa ne è venuto fuori.
Roberto. Qual è il negozio che ti è piaciuto di più?
Emanuela. Senz’altro il Paramita, sulle Ramblas [Ramblas, 88] e nel Borne [Argenteria, 6].
Come mai?
Perchè non c’è la solita roba che puoi trovare da Mango e da Zara, ci sono cose molto più giovanili, stravaganti e originali, più tipiche spagnole.
Com’è lo stile spagnolo?
Colorato, con disegni astratti e vestiti più asimmetrici. Il Paramita è un po’ come Custo, ma molto più abbordabile economicamente.
Cos’altro ti ha colpito?
Senz’altro le bancarelle in Portal del Angel, nei pressi di Plaça Catalunya. C’erano vestiti dipinti a mano e gonne veramente interessanti.
A due passi dal Corte Inglés.
Sì, ma il Corte Inglés non mi è piaciuto. Mi ha deluso: sembra la Rinascente. Ci sono marche di secondo piano che comunque sono care. Non regge il paragone con i grandi magazzini di Londra, tipo Harrods e Selfridges. Lo stesso discorso vale per il Paseo de Gracia: mi aspettavo di più, ci sono le stesse griffe che si trovano in Italia. Negozi negozi ampi ed eleganti, ma lo suggerirei solo a chi è in cerca di shopping di qualità e non di esclusività.
Insomma, a parte il Paramita poca roba…
Non è vero! Ho trovato molti altri negozi interessanti. Lo Skunkfunk, per esempio.
Cosa?? [problemi di spelling]
Skunkfunk [Banys Nous, 6], è un po’ come il Paramita, sorprendente. O anche il Desigual.
Questo lo conosco anch’io.
Conosci Vogue, i negozi di scarpe?
No.
Vacci, ce ne sono diversi in tutta la città!
Lo terrò presente. E tu, pensi di tornare a Barcellona?
Senz’altro, il più presto possibile. Da quando sono rientrata a Roma non penso ad altro. È peggio del mal d’Africa!
What do you think about?