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    Il mito del caffè indecente

    Ho appena scritto un post su Zingarate su uno degli eterni crucci dei turisti a Barcellona o degli italiani all’estero in genere: il caffè, brodaglia indecorosa!!??

    Premesso che la prima cosa che faccio quando torno in Italia è bermi una tazzina in uno dei bar del centro che mi piacciono di più, va detto che qui non siamo mica in Francia. Qui esistono serie probabilità di farsi fare un caffè decente. Basta solo conoscere un po’ di parole.
    Disegno originale di una maglietta “Parole di cotone”
    È sufficiente chiedere un CAFÉ CORTO o CORTITO per avere una misura accettabile di espresso. Attenzione: molti si confondono e chiedono un CORTADO, che è una specie di macchiato lungo, tendente al latte macchiato. Se si vuole un macchiato classico basta chiedere un caffè normale e aggiungere il latte che spesso è a disposizione dei clienti sul bancone di molti bar.

    Il vero problema del CAFÉ CORTO è che a volte ti capita il barista o la barista che non ne capisce l’essenza e ti riempie la tazzina fino al bordo per poi svuotarla a metà e dartela col sorriso sulle labbra, come chi è soddisfatto di se stesso. All’inizio mi incazzavo come una bestia, adesso sono molto più paziente, quasi rassegnato direi. Una volta mi sono pure bevuto la mezza tazzina senza fiatare pur di non far la figura del solito rompiballe.

    Detto questo non ci sono altri problemi. Il caffè, come tutti sanno, ha le sue 4 M: macchina, miscela, misura e macinazione . Le macchine sono italiane in una marea di bar (soprattutto nelle catene CARACAS e quelle italianeggianti come IL CAFFÈ DI ROMA), le miscele sono buone (ILLY e BEI NANNINI sono diffusissime, da evitare l’autoctona TUPINAMBA), la misura può essere accettabile (con la parola magica) e sulla macinazione sinceramente non ne ho la benchè minima idea ma dubito che sia il fattore decisivo…

    Posted by roberto in cose utili, lo spagnolo falso amico . Comments: 1

    Comments

    Comment from Fabio
    Time: May 10, 2009, 2:58 am

    Concordo! Vivo a Cadice da settembre e qui c’é l’autoctono Catunambu che sarebbe l’omologo del Tupinamba, da evitare! Un problema ulteriore é che, almeno dove vivo io, non so se succede in altre zone della Spagna, é che non usano il latte fresco, ma solo UHT. Quindi se ci si vuole fare un caffé in casa con la macchinetta italiana, manco col latte riusciamo a risollevare la situazione, noi italiani “caffettari”!

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