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    Little Moscow in Barcelona

    Il negozio Troika DelicatessenTipica minoranza silenziosa, la comunità russa di Barcellona brilla per discrezione. Tempo fa c’era un ristorante sulla Gran Vía, chiamato Cafè Mokhba, del quale oggi è rimasto solo il locale sfitto e malinconicamente cupo. C’avevo cenato una volta e non mi era dispiaciuto, anzi, forse solo il conto un po’ salato aveva mitigato l’entusiasmo russofilo. Oggi in città non è possibile provare le delizie culinarie russe se non in casa propria, previa spesa nella meravigliosa Troika, in carrer Hospital, una traversa delle Ramblas, nei pressi del Teatro del Liceu.

    Si tratta di un negozio al quale ho avuto il coraggio di portare qualche amico in visita dall’Italia, come un’attrazione in più della città. Le immancabili Matrioske, assortimenti di cetrioli e di ogni tipo di conserva immaginabile, dolci di color fucsia, ciambelle, birre (di fabbricazione tedesca) con etichette evocative di minatori stakanovisti, novelle2000 russe, il minifrigo lucchettato con le lattine di caviale, uno squisito surrogato di scamorza e un sacco di altri esotismi slavi, non ultima la bacheca degli annunci, tutti misteriosamente indecifrabili.

    Il tipico pesce affumicato.Il sancta santorum della Troika è la zona del pesce affumicato. Uno spazio sconcertante: pesci affumicati buttati lì in scatole di cartone sulle quali appare nome del pesce scritto in cirillico. Anche se l’impatto non potrebbe essere più duro, piano piano ci si abitua. Il salmone non ha niente a che vedere con quello delle bustine che si comprano nei supermercati. Il rombo (rodaballo in spagnolo) affumicato è una scoperta che crea dipendenza. Le aringhe in conserva sono eccellenti. L’unica cosa che sconsiglio sono le alghe.

    I russi, si sa come son fatti. Le commesse sorridono a stento, danno spiegazioni molto scarne, hanno una gran fretta di scrollarsi di dosso il cliente. I clienti russi sono ancora peggio: se non riconosci il pesce essicato non aspettarti che qualcuno ti traduca il cirillico. Da un anno a questa parte hanno assunto un tizio, probabilmente spagnolo, che sembra sempre indaffaratissimo ma che qualche aiutino lo riesce a dare. All’inizio era come una zelante guida turistica, adesso è un po’ più scorbutico, inevitabilmente russificato.

    Vicino a casa ho negozio simile (sul Passeig Sant Joan) ma chissà come mai l’incanto della Troika mi spinge sempre verso il carrer Hospital…

    Posted by roberto in cose utili, posti dove non si può più andare . Comments: none

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