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    La stagione dei calçots

    Calçot inzuppato nella salsa, col tipico porrón di vino rosso sullo sfondoIl calçot (pronuncia calsot) è una cipolla a forma di porro che costituisce uno dei simboli gastronomici della Catalogna. Si mangia intinto in una salsa a base di mandorle, nocciole, pomodori, aglio e olio che ne potenzia, diciamo così, il sapore delicato, di per sè quasi impercettibile. Il processo di cottura passa per un forno o più comunemente una griglia, dalla quale esce un fascio di 25 calçots tutti carbonizzati in superficie. Una volta in tavola, si prende un calçot, gli si strappa via lo strato superficiale e lo si immerge nella salsa. Il tutto ovviamente con le mani, senza posate.

    C’è sempre qualche commensale buontempone che osserva la natura palesemente fallica del gesto dello spellare il povero calçot, ma tanta sincerità è solitamente colpa del vino che scorre copioso durante le calçotadas. Mangiare calçots è un rito collettivo -più si è meglio è- che segna il prematuro arrivo della primavera, con le prime belle giornate di gennaio. Le mangiate di calçots, o calçotades, si svolgono solitamente nelle zone di coltivazione della pianta, le provincie di Lleida e Tarragona.

    La capitale indiscussa del calçots è Valls, a venti chilometri da Tarragona e a un centinaio da Barcellona. Due settimane fa vi si è svolta la Gran Festa de la Calçotada, una sorta di inaugurazione dell’anno calçotiano con tanto di premi: al più grande divoratore di calçots, alla migliore salsa calçotada, alle migliori varietà di calçot. Animazione per grandi e per piccini e ovviamente calçotades populars con le strade del paese occupate da grandi tavolate.

    A partire dalla Gran Festa, Valls è tutto un riempirsi di forestieri che invadono i suoi ristoranti ogni sabato e ogni domenica, fino a ridosso dell’estate.

    Io ho mangiato leggermente fuori dal paese. Pur essendo l’unico posto di Valls che ho provato, me la sento di consigliarlo:
    Restaurant Bòbila (vedi Google Maps)
    Ctra. De Picamoixons, km.3
    Valls (Tarragona)
    Tel. 977 61 25 31
    Menu calçotada canonico: calçots a volontà, carne alla brace (agnello, botifarra, maiale), gelato, vino rosso e bottiglia di cava finale. Prezzo fisso: 30 euro.

    Le mie mani dopo 40 calçotsQueste sono le mie mani dopo una quarantina di calçots. Sono molti, lo so. Ma poi la carne non l’ho quasi assaggiata… Ho messo in pratica il metodo di un tizio che di calçots se ne mangiava duecento e poi non prendeva la carne. Osava dire che il proprietario del ristorante lo considerava un ottimo cliente dato che la carne costa molto di più e che se avesse mangiato braciole d’agnello a oltranza l’avrebbe ridotto sul lastrico.

    Sconsiglio di utilizzare questo metodo a Barcellona, dove che io sappia non si mangiano calçots a volontà. Nella maggior parte dei ristoranti catalani (in tutti quelli del quartiere di Gracia) potete provare una porzione del mistico cipollone per circa 10 euro.

    Posted by roberto in bar e locali, fiestas . Comments: 1

    Comments

    Comment from Partenope
    Time: April 19, 2008, 5:19 pm

    Beh…posso aggiungere che la prossima volta vuoi assaggiare una VERA salsa rumesco poi chiamare me! jejej sono la regina italiana della salsa rumesco en Tarragona ad ogni calçotada tra amici non manca mai!!Bye!!

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